Qual è il legame fra vitamina D e prevenzione al contagio da Covid-19?
L’Ansa ha recentemente battuto la notizia che nella strategia di prevenzione del contagio da Covid-19 è fondamentale assicurare valori del sangue adeguati di vitamina D3.
Questo perché la preziosa vitamina D è direttamente correlata a una aumentata risposta immunitaria. Scopri il legame fra vitamina D e prevenzione al contagio da Covid-19 in questo articolo di approfondimento.
La società scientifica Sis 118, ha documentato che nella strategia di prevenzione al Covid e anche ai primi sintomi in supporto alla terapia, serve associare vitamina D per supportare la difesa immunitaria del nostro organismo.
In particolare all’ospedale di Taranto è stato documentato come nella totalità dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta secondaria a polmonite interstizio-alveolare, si è riscontrato un deficit estremamente severo di vitamina D3, evidenziando la correlazione tra la gravità delle condizioni cliniche del paziente e la mancanza della vitamina D.
fonte ansa.it salute e benessere, approfondisci qui:
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Vitamina D e prevenzione al contagio secondo la Società Scientifica Sis 118
La vitamina D3 deve risultare presente in quantità adeguate nei valori ematici “in supporto alla terapia contro la malattia, nonché alla terapia della sindrome post-Covid, poiché la modulazione della risposta immunitaria della vitamina D contrasta la tempesta citochinica infiammatoria”.
Questo è quanto riporta la Società Scientifica Sis 118 sulla base della presa in carico di alcune centinaia di pazienti affetti da Covid-19.
La nota del presidente Sis 118 Mario Balzanelli prosegue: “Rimane centrale la necessità, clinica e gestionale, di impedire che i pazienti positivi al Covid, con sintomatologia respiratoria acuta, si deteriorino al domicilio sviluppando livelli di insufficienza respiratoria talmente gravi da risultare difficilmente responsivi alle cure intensive ospedaliere”.
La richiesta è frutto dell’analisi effettuata fra il mese di settembre e novembre 2020 presso la stazione 118 dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto.
“È stato documentato come nella totalità dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta secondaria a polmonite interstizio-alveolare, deficit estremamente severo di vitamina D3, tanto più marcato quanto più compromesse erano le condizioni cliniche”.
Il presidente ha quindi chiarito che la D3 è più di una vitamina, bensì un vero e proprio ormone che interviene nella regolazione della risposta infiammatoria e nei meccanismi di protezione contro il danno polmonare acuto.
La vitamina D3 interviene quindi nella sindrome da distress respiratorio acuto e anche in tutti quei meccanismo di riparazione dei polmoni che sono stati colpiti da Covid-19, nonché nella prevenzione della fibrosi polmonare che può insorgere in fase post-Covid-19.
Perché la vitamina D supporta il sistema immunitario
Nella vitamina D sono presenti un gruppo di pro-ormoni liposolubili: D1, D2, D3, D4 e D5.
Il corpo umano riconosce la D2 e la D3 e quest’ultima è maggiormente conosciuta perché fissa il calcio nelle ossa.
Ma questa vitamina va ben oltre come abbiamo appena letto, perché agisce com un ormone e regola vari organi e sistemi, svolgendo la sua azione modulante della risposta infiammatoria e lavorando per garantire la normale risposta del sistema immunitario.
Numerodi studi scientifici hanno dimostrato che bassi livelli di vitamina D3 sono associati a patologie gravi come il diabete, l’infarto e l’Alzheimer, quindi assicurarsi di integrarla è un’ottima scelta di salute di prevenzione.
Ma assumere la vitamina D3 con l’alimentazione non basta?
L’alimentazione fornisce in parte la vitamina D3, che si trova soprattutto nei pesci grassi come ad esempio il salmone, nel tuorlo d’uovo e nel fegato.
La vitamina D3 è anche nota come la ‘vitamina del sole’, perché l’esposizione solare ne promuove la produzione.
In inverno, quando la luce del sole scarseggia e non è possibile restare all’aperto per molto tempo, ma soprattutto se la dieta è disordinata o non si riesce ad assumere sufficiente vitamina D3, integrarla è la scelta vincente per rafforzare il sistema immunitario.
Questo perché oltre al rapporto tra vitamina D e prevenzione del contagio da Covid-19, è importante ricordare che la sua carenza può indurre disturbi come il mal di testa, fatica inspiegabile, perdita di forze e alterazioni dell’umore, ma anche dolori muscolari.
I rischi più severi di una carenza di vitamina D sono l’aumento della possibilità di contrarre, una maggiore esposizione agli attacchi esterni (Covid-19 compreso), l’aumento dell’incidenza delle malattie autoimmuni e una visibile difficoltà a guarire dalle ferite.
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Ti auguriamo la migliore salute!