Quando avvertiamo certi sintomi, come ad esempio dolori alla zona addominale, meteorismo, diarrea, pensiamo si tratti della colite, oppure della sindrome dell’intestino irritabile.
Secondo quanto spiegato dalla comunità scientifica, i disturbi che coinvolgono l’intestino sono diffusi, anche perché sono causati da fattori diversi quali la predisposizione genetica, lo stile di vita e l’alimentazione.
La colite, in termini generici, è un’infiammazione del colon, ovvero la parte terminale dell’intestino.
Nei casi gravi si parla di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, come il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa, che si manifestano con ulcere ed erosioni nelle parti interessate.
La colite non va mai sottovalutata ed è fondamentale chiedere supporto al proprio medico di fiducia, così come nel caso dell’IBS, la Sindrome dell’intestino irritabile.
L’IBS è considerato dalla scienza un disordine funzionale dell’intestino che secondo l’istituto Superiore di Sanità coinvolge ben il 10% della popolazione in età compresa fra i 20 e i 50 anni.
L’IBS si manifesta con un intestino ipersensibile, che si infiamma manifestando sintomi diversi, ma senza generare delle alterazioni gravi come le Malattie Infiammatorie Croniche.
In questi due problemi, colite e sindrome dell’intestino irritabile, i sintomi sono diversi.
La colite si manifesta con diarrea, sangue nelle feci, spossatezza, febbre, dimagrimento.
Tutti questi sintomi si aggravano nella colite ulcerosa, quindi a una prima avvisaglia è assolutamente necessario chiedere supporto al proprio medico di fiducia.
I sintomi dell’intestino irritabile sono invece pancia gonfia, quindi meteorismo, dolore addominale che di solito peggiora dopo avere mangiato, diarrea o stitichezza.
Quali sono le cause dei problemi dell’intestino?
Per quanto riguarda le cause della colite 8uno dei problemi dell’intestino più noti), la scienza ci dice che nel caso delle malattie infiammatorie croniche non sono ancora note.
La comunità scientifica pensa comunque a fattori come l’alimentazione e alle infezioni intestinali che vanno a sovrastimolare il sistema immunitario.
Questo porta, in soggetti con predisposizione genetica, ad attaccare la flora batterica dell’intestino.
La scienza non esclude anche cause legate ad attacchi di batteri o virus.
Per quanto riguarda la sindrome dell’intestino irritabile, le cause ipotizzate dalla scienza sono le alterazioni della flora batterica dell’intestino, la predisposizione familiare, ma anche un’ultrasensibilità del sistema nervoso dell’intestino e l’alterazione della motilità intestinale, ovvero il cibo che passa nell’intestino in modo troppo veloce o troppo lento.
Fra le cause dell’IBS c’è anche lo stress, che come in tutte le problematiche infiammatorie, può essere sia concausa che aggravante del problema.
Quali cibi irritano l’intestino?
Secondo la Fondazione Veronesi, ci sono alcuni cibi che irritano, possono originare i problemi dell’intestino e devono quindi essere consumati in quantità limitate per evitare l’insorgenza di infiammazioni, e aboliti in caso di coliti o sindrome dell’intestino irritabile.
Si tratta dei cosiddetti Fodmap, una sigla che racchiude i vocaboli inglesi: fermentabili, oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli.
I Fodmap si trovano in diversi alimenti, come i derivati del grano, il latte e i prodotti caseari, alcuni tipi di frutta, il miele, il cioccolato, i legumi, alcune verdure come i peperoni e i funghi.
Diversi Fodmap hanno notoriamente la capacità di accelerare il transito intestinale, con effetto lassativo.
Secondo quanto riportato dalla Fondazione, è complicato riconoscere quali livelli superare e il consiglio è limitare o anche evitare gli alimenti che provocano fermentazione. Si tratta dei farinacei, dei legumi, del volo, del caffè e dei cibi piccanti.
In ogni caso è importante chiedere il parere del proprio medico o di un nutrizionista in caso di problemi all’intestino, perché ogni caso è personale.
Stress e disturbi dell’intestino: come stare meglio
Lo stress è fra le concause dei problemi dell’intestino, perché può dare origine a un difetto di motilità gastrica e intestinale, ovvero alterare il giusto tempo che serve all’intestino per svolgere le sue funzioni.
Questo stato può inoltre creare il cosiddetto reflusso gastroesofageo, quindi è bene cercare di ridurre lo stress il più possibile, soprattutto se si presentano disturbi all’intestino.
La via naturale è preferibile, per questo è consigliato assumere prodotti privi di effetti collaterali, ma che aiutano il sistema nervoso a sedarsi e che, al contempo, favoriscono il sonno.
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