Oggi parliamo di un problema diffuso in Italia così come nel mondo: l’anemia sideropenica, o anemia da carenza di ferro. La domanda sorge spontanea, ovvero quanti tipi di anemia esistono? La risposta è molti. L’anemia sideropenica è tra le più diffuse ed è quella di cui ci occuperemo oggi, poi c’è l’anemia sideroblastica, dovuta a un difetto nella sintesi dell’emoglobina, l’anemia mediterranea, detta anche talassemia, che a causa di un problema genetico si manifesta con una ridotta produzione di emoglobina e c’è l’anemia da carenza di vitamina B12, dove la causa è la mancanza di questi nutrienti, che sono essenziali per la formazione dei globuli rossi. Alquanto conosciuta è anche l’anemia falciforme, dove i globuli rossi acquistano una forma anomala.
Ci sono altri tipi di anemia, ma oggi ci concentriamo su quella sideropenica, il cui nome deriva dal latino sìderos, ferro e penìa, povertà. Il nome è evocativo, perché questo tipo di anemia è causato proprio dalla carenza di ferro, una condizione che va a compromettere il trasporto di ossigeno nel sangue, provocando diversi sintomi, che vedremo tra qualche riga.
Questa forma di anemia interessa persone di ogni età e sesso, anche se ha un’incisione maggiore nei bambini, negli adolescenti e nelle donne.
In sostanza, l’organismo non ha livelli di ferro sufficienti per produrre l’emoglobina, una proteina che si trova nei globuli rossi e che si lega all’ossigeno per trasportarlo alle parti del corpo che ne hanno bisogno, come i tessuti, gli organi e i muscoli.
Anemia sideropenica: le cause
L’anemia sideropenica si verifica quando i livelli di ferro nel corpo non sono sufficienti. Le cause possono essere molteplici e diverse.
Partiamo dalle più comuni: emorragie e sanguinamenti. Possono verificarsi perdite di sangue interne non visibili che portano a una diminuzione del ferro. Pensiamo, ad esempio, alle donne in età fertile durante il ciclo mestruale, ma ci sono anche situazioni in cui la perdita di sangue è dovuta a problemi interni significativi, come malattie infiammatorie intestinali, polipi o ernie. Anche le emorroidi possono causare piccole perdite croniche che riducono il livello di ferro nel sangue.
Un‘altra causa frequente dell’anemia sideropenica è un insufficiente apporto di ferro attraverso l’alimentazione. Quando la dieta non è varia e non include cibi freschi che forniscono il giusto apporto di ferro, può verificarsi una carenza, specialmente in caso di disturbi alimentari o diete molto restrittive.
Tuttavia, la causa più comune dell’anemia può essere il ridotto assorbimento di ferro. In alcuni casi, il metabolismo può non funzionare correttamente, impedendo l’assorbimento adeguato del ferro, anche con un’alimentazione corretta. Questo accade in presenza di malattie intestinali come il morbo di Crohn e la celiachia, dove i villi intestinali sono danneggiati, compromettendo la capacità di assorbire i nutrienti.
L’anemia sideropenica può quindi manifestarsi anche in seguito a interventi chirurgici che comportano l’asportazione di parti dell’intestino o durante la gravidanza e l’allattamento, fasi critiche per le riserve di ferro, poiché l’organismo ne ha bisogno in quantità maggiore per lo sviluppo del feto.
Sintomi dell’anemia e colloidali utili
I sintomi possono variare molto, ma solitamente l’anemia provoca una grande stanchezza, affaticamento estremo e debolezza, nota come astenia. Si può notare un pallore, un colorito non sano, oltre a fiato corto, mancanza di respiro, dolori diffusi, vertigini, sensazione di freddo alle mani e ai piedi, unghie e capelli fragili, battito cardiaco accelerato, scarso appetito, formicolio agli arti, mal di testa, insonnia e una condizione emotiva caratterizzata da irritabilità.
Questi sintomi sono causati da un’insufficiente ossigenazione del sangue. È importante sottolineare che l’anemia può essere diagnosticata con un esame del sangue specifico. Basta effettuare queste analisi per determinare i livelli di ferro e stabilire se c’è un’anemia in corso.
Come si può trattare l’anemia sideropenica?
È fondamentale iniziare con un esame del sangue. Una volta accertata la presenza di anemia, è essenziale seguire una dieta che includa alimenti ricchi di ferro, come carne rossa, verdure a foglia verde, frutta secca e legumi come lenticchie, fagioli e ceci. È altrettanto importante consumare cibi ricchi di vitamina C, poiché migliorano l’assorbimento del ferro. Agrumi, pomodori, peperoni, cavoli, broccoli, kiwi e uva sono ottimi esempi. Creare un piano alimentare adeguato è fondamentale per ripristinare i livelli di ferro.
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